Secondo il periodico Expansión, nel 2016 gli investimenti stranieri diretti in Spagna hanno registrato un incremento del 30,5% rispetto all’anno precedente; in particolare, nel quadro di questo importante “recupero” degli investimenti esteri, il giornale spagnolo sottolinea un aspetto specialmente interessante, relativo alle ETVE, conosciute anche come holding spagnole:
“Gli investimenti delle ETVE si sono attestati sui 9.620 milioni di euro, un 527% in piú rispetto al 2015 e, in termini netti, sono cresciuti di un 498%”.
Vediamo piú in dettaglio cosa siano le ETVE (Enti di Possessione di Titoli Stranieri), quali le loro caratteristiche e i vantaggi fiscali associati.
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Che cosa è una ETVE?
Gli enti di Possessione di Titoli Stranieri (ETVE) sono società anonime o a responsabilità limitata che godono di un regime fiscale speciale concesso dalla legislazione spagnola, previo compimento di determinati requisiti.
La costituzione, l’amministrazione e il posteriore funzionamento di queste società sono soggette alla normativa generale riguardante le società anonime e limitate, pertanto non sono società di natura speciale o distinta dalle altre.
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A cosa serve una ETVE?
– A ridurre sensibilmente, o perfino eliminare completamente, le ritenute sui dividendi che una società percepisce dalle sue compagnie affiliate.
– A ridurre o eliminare completamente le ritenute sui benefici prodotti dalla vendita di azioni delle filiali.
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Qual è il capitale sociale minimo?
– Le società anonime dovranno avere un capitale sociale minimo di 60.000 €, del quale dovrà essere versato almeno il 25%.
– Le società a responsabilità limitata avranno un capitale sociale minimo di 3.000 €, interamente versato.
In entrambi i casi, il capitale sociale potrá essere formato da liquidi o beni e diritti con valore economico, beni mobili, immobili, diritti di credito, titoli-valori, marche, brevetti… ecc.
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Dove devono essere ubicati domicilio e sede effettiva?
L’ETVE deve avere domicilio e sede effettiva in territorio spagnolo, peninsulare o insulare, Ceuta e Mellilla. Deve avere inoltre una minima struttura organizzativa propria (mezzi materiali ed umani).
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Si esige una determinata nazionalità e residenza agli azionisti?
No. Le ETVE può essere costituita da soci o azionisti di nazionalità e / o residenza straniera, europea o extraeuropea.
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Che requisiti devono avere gli amministratori?
Perché l’ETVE possa registrarsi correttamente presso le autorità fiscali spagnole, deve avere almeno un amministratore residente in Spagna, indipendentemente dalla sua nazionalità.
La società può avere 1 amministratore unico, 2 amministratori (in regime solidale o associato) o un Consiglio di Amministrazione formato da un minimo di 3 membri.
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Quale è l’oggetto sociale dell’ETVE?
Il principale oggetto sociale è la possessione di valori stranieri.
Deve essere titolare, per un minimo di 12 mesi, di almeno un 5% di azioni o di partecipazioni in compagnie straniere, siano o meno appartenenti all’Unione Europea, con l’unica eccezione dei paesi considerati come paradisi fiscali. Se non si raggiungesse suddetta percentuale di partecipazione, l’investimento dovrà avere un ammontare di almeno 6 milioni di euro.
Le società partecipate devono esercitare qualunque tipo di attività economica reale, fatta eccezione per la mera possessione di titoli di valore (la pura attività di holding) e di proprietà mobili o immobili.
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Quale è il vantaggio fiscale della Holding spagnola?
La Legge spagnola considera i dividendi o i benefici percepiti dalla holding come non generati in Spagna, per cui li esime dal tributare.
Se l’azionista dell’ETVE non è residente in Spagna, potrà percepire il dividendo dell’ETVE con ritenzione pari a zero.
Se il socio dell’ETVE è residente in Spagna, l’ETVE non tributerà, però lo farà l’azionista.
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A chi può interessare il regime fiscale delle ETVE?
– A qualunque persona o compagnia non europea che abbia filiali in Europa, a cui si applicano ritenzioni sui dividendi o guadagni di capitale percepiti da dette filiali.
– Ad investitori di paesi terzi con i quali la Spagna ha sottoscritto una convenzione per evitare la doppia imposizion, grazie alla quale potranno godere dell’esenzione di ritenute alla fonte offerta dalla ETVE. Quest’effetto è specialmente vantaggioso quando si usa l’ETVE in relazioni internazionali con operatori economici residenti in paesi che non abbiano siglato tra loro accordi di Doppia Imposizione Internazionale, ma li abbiano sottoscritti con la Spagna.
Dato che gli Accordi per evitare la Doppio Imposizione stabiliscono un tipo di ritenuta sui dividendi pagati dalle filiali e sul plusvalore ottenuto dalla vendita di azioni, l’ETVE permette alle società europee di beneficiarsi del regime matrice-filiale europeo ed evitare così la ritenzione alla fonte.
CASI INTERESSANTI
Esempio 1: Compagnia di Hong Kong vende azioni di una compagnia tedesca.
Situazione generale
La società madre di Hong Kong vende le azioni della società tedesca. Lo Stato tedesco applica una ritenuta del 35%.
Con ETVE
La società di Hong Kong partecipa all’ETVE che, a sua volta, tratterrebbe le azioni della società tedesca per 12 mesi. La holding vende le azioni della tedesca, senza ritenuta alla fonte, e paga il dividendo a Hong Kong senza ritenuta in Spagna.
Esempio 2: Compagnia olandese riparte al suo azionista brasiliano un dividendo proveniente dai diritti di immagine.
– Situazione generale
Il cittadino brasiliano percepisce il dividendo dell’impresa olandese proprietaria dei diritti di immagine, con una ritenuta in origine del 15%.
– Con ETVE
Il cittadino brasiliano partecipa all’ETVE che, a sua volta, detiene le azioni dell’entità olandese. La ritenuta diventa pari a 0, dal momento che è l’ETVE che riceve i dividendi provenienti dai diritti di immagine.
Esempio 3: Investitore cinese con intenzione di realizzare investimenti in Argentina ed ottenere dividendi.
– Situazione generale
Investitore cinese investe in compagnie industriali argentine. I benefici ottenuti in Argentina tributano in questo paese per l’Imposta sui guadagni. Posteriormente i benefici vengono distribuiti attraverso i dividendi ai soci cinesi che tributano tali dividendi in Cina al 35%, non essendoci un accordo per evitare tra i due paesi per evitare la doppia imposizione.
– Con ETVE
In Argentina si applicherebbe solo sui dividendi la percentuale di ritenuta secondo l’accordo con la Spagna pari al 10%. In Spagna non si produrrebbe tributazione, né in questo caso né quando si erogano i dividendi alla Cina.